Narcisismo
Un recente libro (Vittorio Lingiardi “Arcipelago N. Variazioni sul narcisismo”, Giulio Einaudi, 2021) illustra in modo molto dettagliato e approfondito le dinamiche psichiche che caratterizzano la struttura narcisistica di personalità, nelle sue due forme: overt, le persone che hanno un’immagine grandiosa di sé, e covert, le persone che si identificano con la parte fragile e si mostrano insicuri.
Per chi vuole addentrarsi ancora di più nel funzionamento del soggetto narcisista, è interessante anche la visione del film, “Romuald e Juliette” (Francia, 1989), in cui un uomo di successo, totalmente immerso in sé e nei suoi interessi, interagisce con una domestica di umili origini, la quale lo aiuta in un momento di difficoltà ma non viene da lui vista e riconosciuta in ciò che fa. La freddezza e indifferenza con la quale il manager si rapporta a lei quando non ne ha più bisogno, l’assenza totale di riconoscenza, fa capire bene l’assenza di empatia che caratterizza il soggetto narcisista.
Il film, però, ha un lieto fine; ad un certo punto il protagonista si accorge di essere “cieco”, entra in contatto con la sua parte emotiva e si “redime” sposando la domestica che lo ha aiutato. L’evoluzione della storia descrive in modo eccellente la struttura del narcisista, il quale non riesce a vedere la sofferenza degli altri, anche quando è palese, ma si preoccupa solo della propria. È difficile che questa tipologia di persone si rivolga ad uno psicoanalista, perché la struttura difensiva lo protegge da un nucleo doloroso, che per essere elaborato richiede un lavoro analitico profondo. Nel film viene raccontato un incontro che trasforma il protagonista, e il matrimonio, che evoca le nozze alchemiche, in termini psichici può essere letto come un matrimonio tra l’Anima e l’Ombra, il lato oscuro che giace in ognuno di noi. Ed infatti, l’esperienza clinica ci insegna che solo confrontandosi con la propria sofferenza antica e con le proprie ferite una persona con tratti narcisistici riesce a riprendere contatto con le emozioni e a sperimentare l’empatia.
Come è noto, la caratteristica del disturbo narcisistico di personalità è la difficoltà ad accettare il limite e rinunciare all’onnipotenza che si esprime attraverso il Sé grandioso. Così come, nel mito greco, Narciso si specchia nell’acqua e si innamora di sé stesso morendo, il narcisista non riesce a vedere l’altro diverso da sé e lo ama solo nella misura in cui ne viene rispecchiato.
Accade di frequente che si rivolga allo psicoterapeuta la vittima del narcisista, a causa delle continue sofferenze che sperimenta per non essere “vista”.
Avremo occasione di analizzare le sue dinamiche intrapsichiche in un prossimo articolo.
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